Grazie Signore per il dono della mia vocazione.
Proprio tu mi hai chiamata per nome,
per diventare una Suora Francescana del Cuore di Gesù.

Ciao! Sono Katherine Yaqub Masih. Vengo dal Pakistan. Sono la terza di sei figli e sono nata nel 1977.

Quando avevo dieci anni, i miei genitori mi mandavano a catechismo presso la nostra Chiesa locale. Dopo aver ricevuto la prima comunione, sono diventata così affamata di Gesù da desiderare di riceverlo ogni giorno. Ma questo non è era possibile perché andavamo a messa soltanto la Domenica; talvolta capitava anche che la Domenica non ci fosse la Messa.

La mia immaginazione di bambina aveva però risolto il problema. Ho iniziato a raccogliere petali di rosa e, dopo averli essiccati tra le pagine della Bibbia, li mangiavo come se fossero la Santa Eucaristia!

In quel periodo ho scoperto che il Signore ascolta sempre le preghiere che si fanno nella fede e con cuore puro, così ho cominciato a pregare molto per chi era ammalato o nel bisogno.

Quando ho finito i miei studi e mi sono diplomata maestra, i miei genitori mi hanno chiesto di sposarmi, ma ho detto loro che volevo del tempo per pensarci. In quel periodo ho iniziato a frequentare i corsi vocazionali organizzati dalle Suore Francescane del Cuore di Gesù. Sono stato molto toccata dalla vita di San Francesco d’Assisi e di Madre Margherita De Brincat, loro fondatrice. Ma era così difficile per me capire quale scelta di vita fare! Un giorno ho sognato che ero in un grande giardino, dove l’acqua limpida scorreva abbondantemente. Un uomo, vestito di bianco e con i capelli lunghi fino alle spalle era lì. Ha iniziato a chiamare il mio nome, dolcemente e delicatamente. Spaventata, mi sono voltata e mi sono allontanata. Mi ha chiamata di nuovo e mi sono allontanata ancora più velocemente. Quando mi ha chiamata per la terza volta, con forza e ad alta voce, ero così terrorizzata che sono uscita dal giardino lasciando i sandali dietro di me!

Dopo quel sogno ho deciso di sposarmi, così come i miei genitori mi avevano chiesto di fare. Le mie due sorelle più grandi erano già sposate e quelle più giovani stavano entrando in età da marito, ma secondo la mia cultura ero io la prossima che si sarebbe dovuta sposare. Alcune famiglie che conoscevamo avevamo da tempo chiesto ai miei genitori di darmi in sposa ai loro figli. I miei genitori avevano scelto per me quello che pensavano potesse essere il migliore. Il giorno delle nozze era stato fissato e i preparativi procedevano bene. Poi, proprio alcuni giorni prima della celebrazione, ho ricevuto una lettera che mi diceva che l’uomo che ero in procinto di sposare era già sposato e aveva dei figli. Abbiamo tutti ringraziato Dio che ci avessero avvisati! Dopo qualche tempo, il nostro parroco mi ha portato un’altra lettera. Questa volta arrivava dalle nostre Sorelle, che mi chiedevano se avevo deciso di seguire Gesù o no. Ho guardato a questa notizia come provvidenziale. Ho pensato che prima il Signore mi avesse chiamato a sé attraverso il sogno, adesso era di nuovo lui a chiamarmi, ma attraverso le Sorelle. Così ho detto: “Sì, Signore. Non posso scappare ancora da te!”. Sono entrata nel convento di Karachi, in Pakistan, il 10 febbraio 2002. Poi il 29 agosto 2004 sono venuta a Roma per continuare la mia formazione. Ho fatto la mia prima professione il 3 dicembre 2005.

Ora il mio cuore esulta, perché ho trovato il mio posto nella vita, vicino a Colui che mi ha chiamata prima che io nascessi. Fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome! (Cfr Isaia 49:1).